Parte da Bergamo e Piacenza, due delle città più colpite dalla pandemia l’iniziativa di solidarietà e vicinanza al mondo della scuola attraverso la musica. L’idea è di Claudio Angeleri, musicista e docente al Centro Didattico produzione Musica di Bergamo e Angelo Bardini del Jazz Club Piacenza e ambassador INDIRE, Ricerca per l’innovazione della scuola del MIUR.
“Il progetto Il jazz day va a scuola (da casa)! è semplice e al tempo stesso ricco di significati e di opportunità per oltre 10.000 studenti delle scuole di tutta Italia: dalle isole più piccole fino alle città colpite dalla pandemia. Ogni scuola durante le ore di didattica a distanza già in corso, invita un musicista jazz il 30 aprile, giornata mondiale del jazz, che tiene un breve concerto, illustra i valori etici e le caratteristiche del jazz e risponde alle domande dei ragazzi” sottolinea Claudio Angeleri, attivo jazzista bergamasco con il CDpM.
“L’idea è stata subito elaborata e condivisa dall’Associazione nazionale Il Jazz va a scuola con il supporto del il Comitato nazionale per l’apprendimento pratico della musica per tutti gli studenti del MIUR sulla base di una diretta sollecitazione dell’UNESCO promotore del jazz day che ha trasformato l’evento globale del 30 aprile seguito ogni anno miliardi di persone in tutto il mondo, in un grande palcoscenico virtuale in rete” replica Angelo Bardini, uno dei principali docenti formatori dell’INDIRE del MIUR “questo periodo di isolamento forzato parte principalmente dalla necessità di contenere la diffusione del virus ma ha diversi effetti negativi sulle generazioni più giovani, cioè gli studenti delle scuole primarie e medie, in termini psicologici e di socializzazione. Abbiamo così voluto esprimere vicinanza agli studenti offrendo più di cento concerti di jazz diffusi in tutte le classi virtuali. Contiamo di raggiungere oltre 10.000 ragazzi in tutta Italia”. Spiega Angeleri “Bergamo è stata la prima città al mondo a aderire al jazz day 2020 con un mese intero di iniziative già programmate nel mese di aprile con il Comune di Bergamo, tutte sospese per il corona virus. Così come è avvenuto in altre città italiane come Piacenza, Ravenna, Bologna grazie all’impegno di IJVAS, l’associazione nazionale di pedagogisti, didatti, scuole presieduta da Ada Montellanico, nota cantante jazz e di cui facciamo parte io e Angelo. Il jazz virtuale nella scuola è la risposta della comunità del jazz ad una emergenza più nascosta ma non per questo meno importante di tanti ragazzi reclusi da oltre un mese nelle loro case”
La musica, e il jazz in particolare, è un modello di cooperazione, solidarietà, inclusione che offre ai ragazzi la possibilità di un protagonismo attivo facendo musica e realizzando tantissime attività in prima persona, anticipando il ritorno a una vita sociale normale. Oltre ai concerti diffusi, a cui hanno dato subito adesione tantissimi musicisti come Enrico Intra, Paolo Damiani, Fabrizio Bosso, Danilo Rea, Sandro Cerino e molti altri, sono previsti molti laboratori realizzati dai ragazzi con il supporto attivo dei soci IJVAS: una radio jazz a Lecco coordinata dal pedagogista Maurizio Vitali, le storie jazz a Bologna coni Paolo Fresu e Sonia Peana, il coro di Ravenna di Catia Gori, le pillole di improvvisazione di Carmelo Coglitore a Brescia, altra città in prima linea, le orchestre di ragazzi di Felice Clemente.
Aggiunge Angeleri: “La didattica del jazz italiano esprime una grande ricchezza di esperienze e attività che partono dai più piccoli della scuola materna fino ai Conservatori: tutti improvvisano scoprendo il mondo dei suoni e al tempo stesso imparano ad ascoltare e dialogare come avviene in una esecuzione jazzistica. Questo grande fermento non è passato inosservato all’UNESCO che sostiene l’iniziativa italiana promuovendo e pubblicando le lezioni e i lavori dei ragazzi sui propri canali comunicativi e social”
Diverse scuole di Bergamo hanno già aderito: gli istituti comprensivi Santa Lucia di Bergamo, di Bariano, Azzano, Torre Boldone, l’Istituto Superiore San Pellegrino, il Liceo Lussana così come i musicisti della nostra ricca comunità jazzistica: Giuseppe D’Avino, Gabriella Mazza, Elena Biagioni, Andrea Ferrari, Gianluigi Trovesi, Ermanno Novali. Anche il musicista statunitense Rob Sudduth (Huey Lewis Band) parteciperà da San Francisco al Jazz Day virtuale partecipando anche a un video a distanza con gli studenti dei corsi di improvvisazione jazz del CDpM insieme a quello del coro gospel del CDpM diretto da Paola Milzani che verranno pubblicati sul sito UNESCO. Per informazioni e adesioni jazzday2020.ijvas@gmail.com