Incontriamo il jazz 2021

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Materiale didattico 2021 Scuole Primarie: Jazz Jungle book
Materiale didattico 2021 scuole secondarie: Il Castello dei destini incrociati di Italo Calvino

Festival Internazionale Bergamo Jazz 2021 – Incontriamo il jazz…live streaming
XXII edizione

Jazz e letteratura: Progetto didattico rivolto agli studenti delle scuole primarie e secondarie di I e II grado

Il Centro Didattico produzione Musica, in partnership con Bergamo Jazz Festival, organizzato da Fondazione Teatro Donizetti, intende anche quest’anno dare continuità al lavoro di diffusione e valorizzazione del jazz nelle scuole del territorio bergamasco con un progetto nuovo dedicato ai ragazzi delle scuole medie di I e II grado dal titolo: Incontriamo il jazz…live streaming.
La situazione epidemiologica non consente di realizzare come ormai tradizione le lezioni/concerto in presenza presso l’Auditorium della Libertà ma abbiamo pensato di rimodulare il progetto con una formula digitale che offre comunque ai vostri studenti una importante esperienza formativa interdisciplinare.
Un gruppo jazz al completo tiene la lezione concerto in streaming in diretta attraverso la piattaforma ZOOM collegandosi agli studenti che assistono e interagiscono con domande e interventi rimanendo nella loro classe come durante una normale lezione scolastica.

SCUOLA PRIMARIA

Piattaforma ZOOM Meeting – Mercoledì 14 aprile 2021 ore 9.30 e ore 11.00

The jazz jungle book

Con Oreste Castagna, attore  Caterina Comeglio, cantante e autrice del testo letterario originale – Gabriele Comeglio, clarinetto   Sara Collodel, banjo –  Claudio Angeleri, pianoforte – Marco Esposito, basso- Luca Bongiovanni, batteria

Il progetto elaborato per gli studenti della scuola primaria è ispirato al celebre libro del premio Rudyard Kipling Il Libro della giungla ed è narrato dall’attore Oreste Castagna.  L’incontro è suddiviso in diversi quadri in parte letti in parte raccontati con i suoni nei quali vengono presentati i principali personaggi del libro e le caratteristiche simboliche degli animali della giungla.  Bagheera, la pantera nera, è una sorta di balia coraggiosa per il cucciolo d’uomo e si impegna a proteggerlo e istruirlo con l’aiuto dell’orso Baloo. Grazie a loro, Mowgli diventa parte armonica della giungla e riesce a sopravvivere, dimostrandosi anche più abile dei suoi fratelli lupi. La tigre, Shere Khan, rappresenta l’ira, la violenza, il male: vuole uccidere a ogni costo il cucciolo d’uomo che, appena nato, gli è stato sottratto.  La giungla è quindi un universo di simboli che rappresentano caratteristiche molto più umane che animali. Si tratta infatti di un luogo non completamente selvaggio, ma regolato da leggi non scritte chiamate “Legge della giungla”.  Di fatto queste leggi si rivelano molto attuali e traducono dei valori quali l’inclusività, l’accettazione del diverso, la collaborazione, la solidarietà. Ogni animale, eccetto la tigre e le scimmie, si impegna a non violare le regole e a insegnarle ai propri cuccioli. La foresta è un luogo spietato che non ammette errori, eppure si intravede nella natura creata da Kipling un addomesticamento umano, una volontà di mettere delle leggi sociali dove leggi non esistono. Se il villaggio degli uomini viene visto come un luogo di dubbia moralità – gli umani, per esempio, sono incantanti dall’oro e usano trappole per catturare gli animali – la foresta è invece uno spazio pericoloso ma armonico. Il branco di lupi in cui Mowgli cresce è per esempio metafora di una società che funziona, di una grande famiglia da rispettare in cui vi è una precisa gerarchia. Le composizioni originali scritte da Caterina Comeglio sono eseguite secondo un lessico jazzistico e traducono in musica gli stessi valori espressi nel racconto: il dialogo è affrontato in forma call and response (tra solista e ensemble musicale), la collaborazione si traduce nell’interplay tra i musicisti, l’ascolto è il sostegno del gruppo all’improvvisatore, le regole di convivenza sono le regole musicali che sovrintendono l’esecuzione musicale. I testi cantati enunciano e ribadiscono le vicende narrate con le parole.

 

SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO (CLASSI III) SCUOLA SECONDARIA DI II GRADO

Piattaforma ZOOM Meeting – Giovedì 27 maggio / Venerdì 28 maggio /Sabato 29 maggio ore 9.30 e 11.00 – Giovedì 29 maggio ore 14.30

Il castello dei destini incrociati di Italo Calvino

 con Oreste Castagna, attore – Paola Milzani, voce – Giulio Visibelli, flauto e sax soprano – Virginia Sutera, violino – Michele Gentilini, chitarra – Claudio Angeleri, pianoforte e composizione – Marco Esposito, basso Luca Bongiovanni, batteria

Musica e letteratura sono state sempre reciproche fonti di ispirazione. Sono due forme espressive che non solo raccontano delle “storie” con linguaggi diversi accendendo la fantasia del lettore/ascoltatore, ma spesso utilizzano i medesimi procedimenti creativi. La tecnica di scrittura combinatoria utilizzata da Italo Calvino in alcune sue opere letterarie (Le città invisibili, Il castello dei destini incrociati), si trasforma nell’accostamento di suoni sulla base di regole scritte o trasmesse in modo audiotattile, come avviene appunto nell’improvvisazione jazz. Ne Il castello dei destini incrociati lo scrittore racconta fiabe di cavalieri, dame e personaggi fantastici attraverso la combinazione delle carte dei tarocchi quattrocenteschi, conservate in parte all’Accademia Carrara di Bergamo, e dei tarocchi più comuni, i cosiddetti tarocchi marsigliesi.
La macchina narrativa fa parte del libro e viene comunicata al lettore. Un gruppo di viandanti si ritrova in un castello e per un incanto perde la parola. L’unico modo per comunicare è disporre le carte sul tavolo e combinarle secondo la vicenda che si vuole raccontare. In questo modo l’autore racconta la storia di Orlando furioso divenuto pazzo per amore, del prode cavaliere Astolfo che va sulla luna per recuperare l’intelletto di Orlando, di alchimisti e innamorati che vendono l’anima al diavolo per la ricchezza e il potere. Calvino fonde addirittura due o tre storie nel medesimo racconto creando degli intrecci straordinari.
Il nuovo progetto didattico elaborato dal CDpM per Bergamo Jazz alterna alcune letture dei racconti di Calvino con alcune esecuzioni musicali ad essi ispirati che utilizzano nella parte scritta, cioè nella composizione e in quella improvvisata, alcune tecniche tipiche della musica contemporanea e del jazz. La combinazione delle vicende si trasforma in una sovrapposizione contrappuntistica delle melodie eseguite dai diversi strumenti o, in altri casi, di metri differenti (polimetria). La combinazione dei tarocchi si traduce nell’accostamento delle note secondo regole seriali, tonali, modali e blues.
Il risultato è un appassionante viaggio fantastico nel mondo delle fiabe di Calvino e del jazz che induce lo spettatore ad un ascolto attivo dei testi e della musica. L’incontro con la musica jazz non avviene quindi attraverso la narrazione della sua storia, degli stili e dei suoi personaggi, ma direttamente all’interno della musica nel momento in cui viene realizzata dai musicisti sul palco “virtuale”.
Come diceva il grande pianista Bill Evans: Jazz is not a “what”, jazz is a “how”. Il viaggio di questo progetto di lezioni/concerto è appunto nell’how della musica. Cioè nell’esecuzione delle composizioni scritte, nel dialogo tra i musicisti, nell’invenzione estemporanea. Un’esperienza nuova e stimolante particolarmente adatta agli studenti
Il progetto viene presentato e accompagnato da schede e materiale multimediale fornito ai docenti delle scuole per avvicinare gli studenti al mondo dei racconti e delle fiabe di Italo Calvino, alle procedure musicali di composizione (tonale, modale, seriale) e all’improvvisazione.

Il compositore e pianista Claudio Angeleri non è nuovo alla frequentazione dell’opera di Calvino e ha realizzato nel 2004 per l’Atelier del Secondo Maggio e alcuni festival, tra cui Notti di Luce e Vicenza New Conversations, un progetto sulle Città Invisibili documentata anche su CD. La versione spettacolare del Castello dei destini incrociati nasce su commissione del MIT Jazz Festival Piccolo Teatro Strehler di Milano in concomitanza con la Rassegna JAZZMI 2019.